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Tecnologie di supporto Terapia e Chirurgia

Un “TomTom” per esplorare il corpo umano: il Prof. Corcione racconta l’esaltante esperienza tutta napoletana

Scritto da Isabella Maremonti
Un traguardo dal fascino entusiasmante è stato raggiunto nel corso di questo anno nella pratica chirurgica diagnostica e terapeutica all’interno dell’azienda ospedaliera Monaldi di Napoli, dove l’equipe operativa coordinata dal Prof. Francesco Corcione, presidente della Società Italiana di Chirurgia, ha sperimentato l’uso del “tom tom chirurgico” in sala operatoria.

 

Il corpo è una macchina perfetta, incomparabilmente meglio ordinata e ha in sé movimenti più meravigliosi di qualsiasi altra tra quelle che gli uomini possono inventare scrive Cartesio nella sua opera dal titolo il “Discorso sul metodo” nel 1637.

Avrebbero mai immaginato proprio Cartesio o Leonardo, che ha regalato al mondo l’immagine dell’ “Uomo vitruviano” come omaggio all’armonia dell’architettura della figura umana, che nel ventunesimo secolo l’uomo stesso sarebbe riuscito ad esplorare il proprio corpo, esattamente come fosse un territorio dai percorsi e dalle strade ancora sconosciute? Forse sì, ma i mezzi che avrebbero avuto a disposizione a poco sarebbero valsi.

Prof. Corcione

Prof. Corcione

Ebbene, la sfida lanciata ai giorni nostri e portata avanti con successo dal team selezionato dell’Ospedale Monaldi di Napoli è stata proprio questa, riuscire ad “entrare” virtualmente e praticamente all’interno del corpo umano, grazie ad una tecnologia che ha fornito la “strada” da seguire per raggiungere, nel modo più efficiente e sicuro possibile, il particolare obiettivo chirurgico.

 

Il principio di esecuzione di un intervento con “tom tom chirurgico” è quello di utilizzare un “segnale GPS” nonché una mappa all’interno del corpo umano, come se si fosse in un’automobile e si dovesse seguire il percorso fornito dal navigatore per arrivare a destinazione.

Il paragone fatto è assolutamente calzante: come si potrà ascoltare dalle parole del Prof. Corcione che ha gentilmente accettato di realizzare una video intervista ai microfoni di IngegneriaBiomedica.org, il medico usufruisce delle indicazioni anatomiche di esami diagnostici quali RM o TAC, che forniscono le coordinate da seguire per poter muoversi con migliore orientamento all’interno del corpo una volta sottoposto ad incisione per l’operazione.

IRCAD Labs

IRCAD Labs

Il Prof. Corcione è stato il secondo in Europa ad eseguire questo tipo di intervento, seguendo l’esempio del Dr. Jacques Marescaux, fondatore dell’IRCAD (Institut de recherche contre les cancers de l’appareil digestif), il primo che ha operato con “tom tom chirurgico”. La differenza tra l’applicazione francese e quella italiana e che rende quest’ultima ancor più all’avanguardia rispetto alla prima, risiede nel fatto che è stata applicata su colon, su di un organo quindi molto più dinamico e complesso rispetto ai reni o al pancreas, ad esempio.

 

Un intervento di questo tipo si inserisce nel filone applicativo della realtà aumentata che sembra, ormai, diventare sempre più sovrana all’interno delle sale operatorie: nel caso specifico, andando ben al di là del basilare GPS, le immagini che si possono ottenere in tempo reale nel corso della pratica chirurgica vengono sovrapposte a quelle virtuali ottenute grazie agli esami diagnostici, in una risoluzione 3D, in modo da verificare che il materiale a disposizione e la procedura seguita siano ottimali per il paziente.

La sala operatoria diventa quindi il cuore pulsante dell’incontro tra scienza e tecnologia: l’ingegneria biomedicale al servizio del medico che è in grado di affinare sempre di più la propria tecnica e conoscenza.

La grande soddisfazione per questo risultato interamente italiano si unisce al desiderio di un continuo miglioramento e avanzamento tecnologico per la medicina, in modo da poter garantire al paziente una diagnosi ed una terapia su misura. Il vento dell’innovazione soffia sempre più forte nel nostro paese e ci si augura che si possa dare maggiore spazio e giusto supporto all’eccellenza italiana.

A seguire, l’interessante video intervista al Prof. Corcione dove poter apprezzare l’esauriente, ma semplice al tempo stesso, descrizione dell’esperienza in sala operatoria condotta grazie anche all’ausilio della sua equipe; sarà sorprendente osservare quanto la conoscenza medica e la tecnologia d’avanguardia dei nostri giorni riescano sempre più a migliorare la qualità degli interventi e della cura del corpo umano in generale.

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Informazioni autore

Isabella Maremonti

Laureata magistrale in Industrial Bioengineering all'Università Federico II di Napoli, da sempre si è interessata alla medicina e alle innovazioni ad essa associate. Nutre, infatti, interesse e curiosità particolari per le discipline che abbracciano lo studio della biomeccanica e dei tessuti del corpo umano.

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