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Terapia e Chirurgia

Pancreas Bionico e smartphone? Una nuova cura contro il diabete

Scritto da Benedetta Funaro

Secondo i risultati di uno studio statunitense,  il pancreas artificiale batte per precisione e produttività i sistemi manuali di somministrazione insulinica in uso fino ad oggi.

Le isole pancreatiche o Isole di Langerhans, situate nella parte endocrina del pancreas, rappresentano meno del 2% della massa del pancreas, eppure svolgono un ruolo fondamentale per il metabolismo: la secrezione di insulina e glucagone. Questi ormoni sono secreti in risposta alla concentrazione di glucosio nel sangue e sono di importanza vitale per il metabolismo, in quanto, operando in maniera opposta, agiscono nella regolazione della glicemia, mantenendo un sottile equilibrio tra la quantità di glucosio che entra nel sangue e quella che viene utilizzata dai tessuti dell’organismo.

Quando, per qualche ragione, il sistema di regolazione non funziona si possono avere due tipi di problemi: l’iperglicemia o l’ipoglicemia.

La malattia che si presenta quando le funzioni endocrine del pancreas sono alterate o sono totalmente assenti è il diabete.

L’innovazione

Il diabete giovanile, o diabete di tipo 1,  è una malattia autoimmune. Una parte del pancreas viene danneggiata dal sistema immunitario cosicché il paziente non potra’  più produrre insulina ed il suo organismo diviene incapace di regolare la glicemia.  Costruire un pancreas artificiale consiste nel creare  un dispositivo in grado di ripristinare  una sola funzione pancreatica: quella di controllo sulla concentrazione sanguigna del glucosio. L’idea di base è, dunque, quella di avere un dispositivo impiantabile che sopperisca alle funzioni mancanti e che svincoli il paziente da numerose e fastidiose autoanalisi e iniezioni di insulina. Per fare cio’ e’necessario creare un algoritmo di controllo che permetta  all’intero sistema di comportarsi  in maniera più simile possibile al sistema di regolazione del glucosio in un individuo sano.

La vita delle persone affette da Diabete di tipo 1, potrebbe esser resa molto meno complicata da una nuova versione del pancreas “bionico” testata dai ricercatori della Boston University .

Il nuovo pancreas “bionico” è l’evoluzione di un sistema creato qualche anno fa, che dimostrava come fosse possibile tenere sotto controllo per diverse ore i livelli di zuccheri all’ interno del sangue di un paziente diabetico. Rispetto allo strumento di prima generazione,  il pancreas testato dall’università statunitense, ha dimostrato diversi vantaggi: primo tra tutti il fatto di poter essere indossato permettendo di svolgere le normali attività quotidiane .

Il pancreas “bionico” è formato da due pompe in grado di  regolare  i due ormoni necessari per controllare i livelli di zuccheri nel sangue: insulina e glucagone. Un sistema integrato di monitoraggio del glucosio gli permette di misurare la glicemia e di inviare ogni 5 minuti le misurazioni tramite connessione wireless ad uno smartphone. Quest’ultimo calcola le dosi di ormoni  necessarie al funzionamento e le invia alle due pompe. Attraverso un’App, il paziente “comunicherà” al dispositivo le quantità di carboidrati assunti.

Una volta inseriti i dati necessari al funzionamento (peso del paziente e numero di carboidrati ad ogni pasto)  lo strumento inizia istantaneamente a controllare la glicemia ed a regolarla in caso di necessita’.

 In questo modo, sia i livelli di zuccheri che gli attacchi ipoglicemici potranno  essere tenuti sotto controllo, evitando che il  diabete causi danni irreparabili.

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Informazioni autore

Benedetta Funaro

Giovane studentessa di 22 anni, iscritta alla facoltà d’Ingegneria Clinica all’università’ “La Sapienza” di Roma.

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