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Neuroscienze Tecnologie di supporto

Intervista a Restorative Neurotechnologies: dispositivi e protocolli per la riabilitazione neurologica e il training cognitivo

Restorative Neurotechnologies è un’impresa tutta italiana che nasce nel 2018 per mano di ricercatori dell’Università degli Studi di Palermo. La startup si occupa dello sviluppo di dispositivi medici e software per la riabilitazione e il potenziamento cognitivo.

Ingegneriabiomedica.org ha avuto la possibilità di intervistare Martina Puppi, ex ricercatrice in Neuroscienze Cognitive al Centro Interdipartimentale Mente e Cervello dell’Università di Trento e ora Marketing & Communications Manager per Restorative Neurotechnologies. Martina ci ha parlato di adattamento prismatico, serious games e delle altre soluzioni innovative proposte dalla realtà di Restorative Neurotechnologies per la riabilitazione neurologica.

Restorative Neurotechnologies: come è nata e di cosa si occupa?

Restorative Neurotechnologies progetta dispositivi medici e protocolli di riabilitazione cognitiva per pazienti con condizioni neurologiche come ictus, demenza e disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

È nata come iniziativa imprenditoriale da un contesto universitario (spin-off), per cui è stata fondata da accademici… ma accademici con interessi che si estendono fino al mondo delle startup! Massimiliano Oliveri, il suo principale fondatore e CEO, è infatti un Leonardo da Vinci dei tempi moderni: neurologo, clinico, professore all’Università di Palermo, prolifico ricercatore (qui le sue pubblicazioni) e, più di recente, anche imprenditore. Massimiliano ha avuto l’idea originale e, col supporto dei suoi migliori studenti, ha sviluppato dei primi prototipi tecnologici in laboratorio.

I fondatori dell’azienda hanno intrapreso poi un percorso che li ha portati fino alla fase di commercializzazione del prodotto, grazie dapprima a EIT Health – un’agenzia europea specializzata in tech transfer – e poi grazie al centro per l’innovazione Socialfare – specializzato in startup a vocazione sociale.

Il team di Restorative Neurotechnologies è composto al momento da una decina di persone, tra cui i fondatori – tutt’ora responsabili del lato clinico e della ricerca – un team che si occupa del prodotto e un team di sviluppo commerciale.

Mindlenses Professional e Modly: due primi prodotti molto diversi tra loro. Quali sono le applicazioni e le caratteristiche tecniche che li rendono unici?

Mindlenses Professional (Figura 1) è il nostro prodotto di punta. È un dispositivo medico per la riabilitazione neurologica che si basa sull’uso di serious games e dell’adattamento prismatico.

Quella dell’adattamento prismatico è una tecnica di neuromodulazione che esiste da molti anni ed è usata soprattutto per il neglect, una condizione che si presenta dopo alcuni tipi di ictus cerebrale e che porta ad ignorare una parte del campo visivo a seguito della suddetta lesione. Se ad esempio si chiede al paziente di tracciare una linea che attraversi tutto un foglio, ne traccerà solo metà, ignorando la parte del foglio controlaterale all’emisfero in cui si è verificato il danno.

Figura 1: Occhiali per l’adattamento prismatico utilizzati in Mindlenses Professional, prodotto per la riabilitazione neurologica e dispositivo medico di classe I.

Quello che noi di Restorative Neurotechnologies abbiamo fatto è stato combinare l’adattamento prismatico, che va ad agire sulla plasticità cerebrale, con giochi riabilitativi digitali (i cosiddetti serious games), che vanno ad agire sulla parte comportamentale. Le due tecniche, se abbinate, sono molto potenti e ad oggi non esiste nessun’azienda che proponga una cosa simile.

Inoltre il prodotto offre un ulteriore vantaggio, essendo dotato di una parte gestionale. Grazie a ciò il medico ha facile accesso alle cartelle cliniche dei pazienti e può monitorare, ad esempio, la terapia in tempo reale (Figura 2).

Figura 2: Software gestionale che viene utilizzato durante il trattamento con Mindlenses.

Modly (Figura 3) invece è un prodotto molto diverso: è una app per persone che non hanno problemi neurologici, sviluppata durante il primo lockdown in quanto le cliniche erano chiuse e sia scienziati che sviluppatori di Restorative Neurotechnolgies rimasero fermi. Piuttosto che stare con le mani in mano, abbiamo detto: mettiamo parte della nostra conoscenza in un’app usufruibile da tutti, che si possa scaricare facilmente su Google Play, e proviamo a testare il mercato del potenziamento cognitivo!

Quest’ultimo include tutte quelle soluzioni che hanno come obiettivo, ad esempio, il far diventare l’utente più veloce nel fare i calcoli, migliorare la capacità di concentrazione e migliorare la capacità di memoria di lavoro (“working memory”).

In generale si tratta di un mercato molto interessante. Questo perché è più grande rispetto a quello in cui rientra Mindlenses, ma non è per ora il nostro focus, se non in ambiti molto specifici come quello del neuromanagement (i.e., il potenziamento cognitivo nelle aziende in ambito Training & Development).

Figura 3: Un esempio di esercizio su Modly, app per training cognitivo sviluppata da Restorative Neurotechnologies.

Restorative Neurotechnologies è un’azienda nata da soli due anni e con quartier generale a Palermo. Considerati anche i tempi non ottimi per l’ecosistema dell’innovazione in Italia, qual è stato l’impatto dell’emergenza COVID-19 sulla vostra startup?

Per Restorative Neurotechnologies ci sono stati dei risvolti sia negativi che positivi.

Partiamo da quelli negativi: i clinical trial, di cui come tutte le aziende biomedicali abbiamo bisogno per validare vari aspetti del nostro prodotto, vanno a rilento. Questo perché, in questo momento, alcune strutture partner hanno giustamente altre priorità legate all’emergenza.

Per quanto riguarda i risvolti positivi: dobbiamo ammettere che questo è stato un anno fortunato per i finanziamenti. Infatti sia il CEO dell’impresa che il COO, Andrea Balestra, hanno seguito tutte le trattative con gli investitori (tra gli altri, CDP Venture Capital SGR, Italian Angels for Growth, SocialFare Seed) in pieno lockdown e da remoto, arrivando a chiudere addirittura un round di un milione di euro!

Per di più il dispositivo Mindlenses è facilmente “telemedicabile” – un aspetto fondamentale dei dispositivi medici del futuro e che COVID-19 ha messo in risalto. Oltre alla portabilità della riabilitazione tramite giochi su tablet (per esempio in casa di un anziano, che non deve così recarsi dallo specialista ad ogni sessione), stiamo lavorando sugli occhiali usati per l’adattamento prismatico. Ad oggi serve un operatore che si occupi del cambio e dell’orientamento delle lenti, ma stiamo applicando per un grant per far sì che ci sia un sistema che consenta che il cambio della lente avvenga in maniera automatica. Questo permetterebbe al professionista sanitario di programmare e somministrare la terapia interamente da remoto.

Quali sono i vostri progetti futuri? Come pensate si evolva l’ambito applicativo per la vostra gamma di prodotti?

Per quanto riguarda Mindlenses, nei prossimi mesi puntiamo ad aumentare il numero di giochi disponibili e fare tesoro dei feedback dei clienti, al fine di migliorare l’esperienza utente (in gergo tecnico “user experience”): il dispositivo, infatti, deve essere utilizzato da pazienti con condizioni neurologiche, quindi l’esperienza deve essere molto piacevole e senza intoppi in termini di usabilità.

Una direzione diversa che abbiamo iniziato ad esplorare con Modly e che potrebbe portare buoni frutti è quella del potenziamento cognitivo: un mercato più grande, ma più competitivo.

Un’altra applicazione potrebbe essere quella dello sport: quindi per esempio il potenziamento della coordinazione visuo-motoria, che ricopre un’importanza spiccata per portieri e tennisti e in cui ci sarebbe del potenziale per rendere l’atleta più efficiente. Abbiamo già dato inizio a dei progetti in questo senso e fra l’altro facciamo parte del network di Wylab, un incubatore di settore.

Massimiliano stesso, il CEO di Restorative Neurotechnologies, è un maratoneta col pallino dello sport!

Maratoneta, professore e startupparo con a seguito un team multidisciplinare di talenti: se è vero che il successo arriva a coloro che sono troppo indaffarati per cercarlo, allora siamo certi che sentiremo a lungo parlare di Restorative Neurotechnologies in futuro!

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Informazioni autore

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Maria Teresa Sposato

Mi piace lavorare con gli altri e per gli altri.
Dopo la laurea al Politecnico di Torino, ho conseguito un MBA ed oggi mi occupo di innovazione in un'azienda farmaceutica. I miei interessi rientrano in tutti i campi dell'ingegneria biomedica, scienza e business.

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