Quali sono le prospettive di lavoro di un ingegnere biomedico?
L’ingegneria biomedica è una delle migliori carriere sanitarie in circolazione, o almeno così è stata definita dal CNN, dal New York Times e da altre importanti testate giornalistiche. L’ambito dell’ingegneria biomedica offre un’elevata possibilità di trovare lavoro in ambiti multidisciplinari. L’ingegnere biomedico, infatti, ha accesso a svariati sbocchi occupazionali perché conosce le nuove innovazioni in tecnologia e materiali. Queste conoscenze sono legate alle scoperte di domani che possono a malapena essere concepite oggi. Quello che rende prezioso l’ingegnere biomedico sul mercato del lavoro è , in sintesi, il suo tipo di formazione e il suo nuovo sguardo sul mondo: dopo tutto, una generazione fa, l’ingegneria biomedica, come campo, non esisteva.
I percorsi di carriera tendono ad essere guidati dagli interessi dei singoli: l’enorme ampiezza del campo consente agli ingegneri biomedici di sviluppare specialità in un’area che li interessa, siano essi biomateriali, dispositivi di neuromodulazione, riparazione ortopedica o persino l’ingegneria delle cellule staminali.
Dunque l’ingegnere biomedico ha una vasta gamma di opportunità di lavoro. Vediamo alcuni dei profili lavorativi che si vengono a creare a partire dalla figura di ingegnere biomedico:
- Specialista di prodotto (Product Specialist)
- Progettista specialista di strumentazione biomedica
- Progettista specialista di organi artificiali e protesi
- Ingegnere clinico
- Ingegnere per lo sport e la riabilitazione
- Ingegnere specialista di bioinformatica
- Ingegnere specialista di telemedicina
- Ingegnere biomedico per la ricerca medica e lo sviluppo
Product specialist
È una figura professionale tecnico-commerciale formata dalle aziende medicali che svolge attività di informazione e formazione ai clinici sulle caratteristiche tecniche di un dispositivo medico ad alto contenuto tecnologico. La mansione dello specialist, é strategica nella fase pre e post vendita di un dispositivo medico. Lo specialista di prodotto conosce nel dettaglio la tecnologia e il funzionamento dei dispositivi, i relativi dati tecnici e clinici e le raccomandazioni per il corretto utilizzo. La figura dello specialista di prodotto è prevista in particolare negli ambiti caratterizzati da elevata tecnologia (ed esempio stimolazione cardiaca, stimolazione midollare, protesi ortopediche, sistemi di imaging… ), elevata complessità funzionale ed elevato grado di “personalizzazione” del funzionamento del dispositivo medico in base alle caratteristiche e necessità cliniche. Lo specialist di protesi ortopediche, ad esempio, svolge anche attività di sala operatoria, su richiesta del clinico, assistendo all’intervento chirurgico e illustrando al chirurgo tutte le indicazioni per l’impiego ottimale dello strumentario e della protesi.
Progettista specialista di strumentazione biomedica
Il ruolo è quella di fornire supporto della progettazione di dispositivi, anche impiantabili, finalizzati al monitoraggio, alla diagnosi, all’intervento terapeutico. Il progettista di strumentazione biomedica si occupa inoltre di garantire il rispetto delle normative relative al dispositivo medico, oltre ad identificare, formulare e risolvere i problemi connessi alla progettazione utilizzando metodi, tecniche e strumenti appropriati e aggiornati.
Progettista specialista di organi artificiali e protesi
Ha il compito di progettare dispositivi atti alla sostituzione cosmetica, strutturale o funzionale di organi o funzioni biologiche di tipo sensoriale, motorie o metaboliche collaborando direttamente con il personale sanitario, o con il relativo ente. Il progettista di protesi ha a che fare con sostituti di vario genere, sia di origine sintetica (ad esempio una gamba artificiale) sia di origine biologica (ad esempio una valvola cardiaca ottenuta con matrice biologica). A seconda della sua area di interesse, il progettista deve avere buone capacità techinche in ambito meccanico, chimico e biologico, oltre alla conoscienza dei più avanzati software di progettistica e dei macchinari atti alla sperimentazione. Fanno parte di questo settore la biomeccanica, l’ingegneria dei tessuti, l’ingegneria dei biomateriali.
Ingegnere clinico
La sua attività risiede maggiormente all’interno delle strutture sanitarie o presso ‘servizi di ingegneria’ esterni, occupandosi della gestione delle tecnologie biomediche. Le competenze a carico dell’ingegnere clinico sono:
- gestione del parco tecnologico installato assicurando le manutenzioni periodiche e straordinarie;
- attività di HTA (Health Technology Assessment) per la valutazione delle conseguenze assistenziali, economiche, sociali ed etiche provocate in modo diretto e indiretto, nel breve e nel lungo periodo, delle nuove tecnologie biomediche da acquisire;
- formazione del personale sanitario per l’uso sicuro e corretto dei dispositivi medici;
- gestione del rischio connesso all’uso dei dispositivi medici
Ingegnere per lo sport e la riabilitazione
Questa figura ha le conoscenze scientifiche utili per comprendere in modo ingegneristico e quantitativo le condizioni ideali durante un gesto atletico o le condizioni patologico-fisiche di un gesto scorretto. L’ingegnere per lo sport e la riabilitazione è così in grado di migliorare la prestazione fisica e migliorare l’allenamento degli atleti oppure supportare la riabilitazione specifica di un paziente in modo efficace e in tempi brevi, agendo su svariate patologie o condizioni fisiche. In particolare, questo tipo di ingegneria è molto attiva nel supporto degli atleti paraolimpici.
Ingegnere Bioinformatico
L’ingegnere bioinformatico utilizza il computer per acquisire e analizzare dati collegati a medicina e biologia, in particolare si occupa di Genomica legata alla ricerca delle sequenze di DNA. La Bioinformatica richiede l’uso di tecniche di ricerca di sequenze in database che contengono milioni di sequenze. La Proteomica invece è lo studio della posizione, interazione, struttura e funzione delle proteine. Quest’ultimo studio ha permesso la scoperta di nuovi meccanismi cellulari che spiegano come avvengono le infezioni e quindi nuove terapie e tecniche diagnostiche. Collegate a queste ricerche ci sono attività di sviluppo di micro sensori dedicati.
Ingegnere per la Telemedicina
La Telemedicina riguarda il trasferimento di dati medici da una sede ad un’altra per la diagnosi e il trattamento di pazienti in remoto. Tale applicazione è molto utile per pazienti che non hanno la possibilità o per i quali costituisce un grosso problema andare in ospedale. Questa disciplina riguarda lo sviluppo di dispositivi dedicati in grado di comunicare a distanza, sistemi di videoconferenza, reti di calcolatori. Tale tecnologia può anche essere utilizzata per l’addestramento e aggiornamento del personale medico. Ultimamente si è pensato a dispositivi collegati direttamente al proprio smartphone o al proprio televisore (in caso di persone anziane o non dotate di smartphone) così da rendere un uso più semplice e a portata di mano.
Ingegnere biomedico per la ricerca medica e lo sviluppo
Si occupa della progettazione di dispositivi innovativi nei settori dell’ingegneria dei tessuti, delle bionanotecnologie, delle immagini mediche, e non solo. L’ingegnere biomedico inserito in un centro di ricerca e sviluppo ha inoltre il fondamentale compito di applicare metodologie innovative per supportare la validazione clinica del prodotto sviluppato. In Italia, è facile vedere ricercatori universitari, a partire dai dottorandi sino ai docenti.
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In vari siti web è possibile cercare il lavoro che più ti aggrada, come questo esempio per la bioinformatica.
Anche gli atenei in alcuni casi hanno buoni collegamenti con le aziende della provincia o regione e possono aiutare nella ricerca di un lavoro o a metterti in contatto con professionisti sin dal tirocinio.
Se non trovi nulla che ti soddisfi, non demolarizzarti: ogni lavoro può portare ad esperienze che possono a loro volta aprire la strada verso ciò che si preferisce, basta solo iniziare!