Ingegnere in Europa e Ingegnere nel Mondo, passando dall’Italia.

In questa pagina si fornisce qualche indicazione utile su come gestire titoli accademici e professionali a livello internazionale. Sei un cervello in fuga e vorresti tornare in Italia a esercitare la professione di Ingegnere? Sei in possesso di un titolo accademico e/o professionale che vorresti sfruttare in un Paese diverso da quello in cui è stato conseguito? Di seguito potreste trovare proprio le informazioni che stavate cercando.

Il mio titolo estero vale in Italia? Il mio titolo Italiano vale all’estero?

Sono sempre tanti i dubbi e le difficoltà nel reperire tutte le informazioni necessarie che ruotano intorno a questo tema: la validità del proprio titolo in altri Paesi. In questa sezione vengono fornite informazioni in merito al titolo professionale di Ingegnere a tutti coloro che vogliono – o devono – intraprendere o interfacciarsi con una carriera da Ingegnere in un Paese diverso da quello in cui si è conseguito il titolo, accademico o professionale che sia.

Una panoramica sulle procedure di riconoscimento dei titoli è data dal CIMEA – Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche ed è disponibile qui.

Riconoscimento del titolo accademico

Con “titolo accademico”, fra cui quello di Ingegnere Biomedico, ci si riferisce a coloro che hanno conseguito la Laurea, la Laurea magistrale e il Dottorato di ricerca, a cui compete rispettivamente la qualifica di dottore, dottore magistrale e dottore di ricerca. Il riconoscimento del titolo accademico non è automatico. La procedura di riconoscimento del titolo si suddivide in due specifici percorsi, “a seconda che il riconoscimento sia destinato a conferire valore legale al titolo attraverso il riconoscimento accademico o sia destinato a permettere di ottenere l’accesso ai pubblici concorsi o benefici specifici”. A tale scopo si rimanda alle schede del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Inoltre il percorso si differenzia a seconda che un titolo sia ottenuto in UE o extra-UE.

Ogni Paese UE – e non solo – ha un centro ENIC-NARIC di riferimento, che si può contattare nel caso si volesse ottenere il riconoscimento di un titolo conseguito in un altro stato membro.

Sempre sul sito ENIC-NARIC vengono riportate informazioni relative alle Autorità di ogni paese al mondo che si occupano di istruzione e formazione superiore. I dettagli sono forniti per: Europa e Nord AmericaPaesi del MediterraneoAfricaPaesi arabiAsia e Pacifico,  Latino America e Caraibi.

Per i Paesi extra-UE, servono però in ogni caso traduzione certificata e legalizzazione.
Non spaventatevi, molto spesso gli Atenei presso i quali si volesse, eventualmente e successivamente, sostenere l’Esame di Stato hanno degli Uffici preposti – e.g., Area Internazionalizzazione, Ufficio Mobilità – che si occupano della procedura di equipollenza titoli. Vi indirizzeranno loro verso la procedura richiesta per avanzare nelle pratiche.

Riconoscimento del titolo professionale di Ingegnere

Di seguito spieghiamo come far riconoscere in Italia un titolo professionale estero e come far riconoscere all’estero un titolo professionale conseguito in Italia.

Titolo professionale conseguito all’estero da riconoscere in Italia

In Italia il titolo professionale si acquisisce esclusivamente con l’iscrizione all’Albo degli Ingegneri, sezione A o B.

Il tessuto burocratico in materia è ad oggi dibattuto e poco chiaro ai più, intricato e di dubbia chiarezza. Spesso motivo di ansia per i giovani da un lato – italiani o stranieri che vogliono farsi riconoscere il titolo di Ingegnere nel nostro Paese – e di freno per i professionisti che vorrebbero iniziare una carriera nello Stivale.

Chi possiede una qualifica professionale di Ingegnere ottenuta all’estero, per poter ufficialmente affermare di essere un Ingegnere in Italia e quindi legalmente fregiarsi del titolo prima del proprio nome, deve avviare una procedura amministrativo-legale che afferisce al Ministero della Giustizia. La normativa vigente si trova alla pagina dedicata.
Per il riconoscimento del titolo professionale di Ingegnere i passaggi fondamentali sono due:

  1. Il Ministero della Giustizia deve riconoscere i requisiti di equipollenza ottenuti all’estero con quelli italiani;
  2. Riconosciuta l’equipollenza, si può accedere a un Albo Regionale.

Schede, moduli, direttive e FAQ del Ministero della Giustizia le trovate ufficialmente suddivise come segue:

  • Riconoscimento titoli conseguiti in Paesi-UE
    • Per ulteriori informazioni si fa riferimento al “Centro di assistenza per il riconoscimento delle qualifiche professionali” del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Dopodiché, con l’iscrizione all’Albo professionale si mette la parola “fine” a tutto.

Attenzione: l’autorità italiana di competenza – Ministero della Giustizia e Ordine degli Ingegneri – può richiedere inoltre una misura compensativa subordinata (il cosiddetto “tirocinio compensativo” o “esame attitudinale”) alla procedura classica di riconoscimento. In altre parole, può essere richiesto di sostenere anche l’Esame di Stato sul nostro territorio. Il tirocinio professionale guidato è legiferato dal decreto del 3 dicembre 2014 n. 200 e dalla circolare CNI n. 496 del 19 febbraio 2015  

Titolo professionale conseguito in Italia da riconoscere all’estero

Se si vuole far riconoscere il proprio titolo professionale italiano in un Paese UE, la certificazione preliminare per poter successivamente avviare le pratiche fuori patria avviene secondo la legislazione comunitaria.

In secondo luogo, l’Ingegnere professionista italiano che volesse ottenere il riconoscimento del proprio titolo professionale in un Paese UE – o in un Paese dello Spazio Economico Europeo – può rivolgersi al rispettivo Centro Nazionale di Informazione sulla procedura specifica del Paese in cui si vuole esercitare. L’elenco dei Centri Nazionali per ottenere ulteriori informazioni è aggiornato a livello comunitario. Trovate qui le linee guida alla direttiva UE di riferimento (2005/36/EC) per il riconoscimento della qualifica professionale.

È bene sottolineare che, in ogni caso, vale la libera circolazione dei professionisti nell’Unione Europea, ma per mettere la firma su un progetto è buona norma seguire sempre la legislatura della nazione in cui si opera. Recepire una direttiva UE non sempre equivale all’attuazione della legge.

Se si vuole invece far riconoscere il proprio titolo in un Paese extra-UE, si rimanda direttamente alla legislazione del Paese di riferimento. In generale, la documentazione da presentare all’Autorità Estera Competente e a cui far riferimento è specifica per ogni Paese. Vigono ad oggi degli accordi bilaterali tra i vari Stati e quindi si può rientrare in una “combinazione” più o meno avvantaggiata per il riconoscimento del proprio titolo di Ingegnere.


Altre fonti: