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Neuroscienze Tecnologie di supporto

MSICLIMB: la prima parete d’arrampicata multisensoriale per la neuroriabilitazione pediatrica

Multisensorial integration climbing
Scritto da Benedetta Giglio

Multisensory Integration CLIMB (MSICLIMB) è la prima parete di arrampicata pensata per stimolare le abilità multisensoriali dei bambini con diverse disabilità in un contesto di attività motoria – che è appunto quello dell’arrampicata sportiva. L’obiettivo del progetto è coinvolgere maggiormente i pazienti pediatrici nel percorso di riabilitazione attraverso l’uso di tecnologie riabilitative che includano il gioco e lo sport ai protocolli tradizionali.

La neuroriabilitazione pediatrica in Italia

L’ictus perinatale e pediatrico interessa più di centomila bambini ogni anno, rientrando tra le maggiori cause di disabilità infantile. L’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova risulta attivo da tempo in merito alla ricerca e all’assistenza dei bambini con esiti di patologia, inaugurando nel 2017 il primo Centro Stroke Neonatale e Pediatrico, grazie anche alla collaborazione della fondazione FightTheStroke.

Dalla sinergia tra U.O.C. “Medicina Fisica e Riabilitazione” dell’Istituto Gaslini con il Laboratorio Unit for Visually Impaired People (U-VIP) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ha preso forma il progetto che ha portato alla realizzazione di MSICLIMB, la prima parete di arrampicata multisensoriale progettata per favorire la riabilitazione dei bambini impegnati in un percorso di neuroriabilitazione (Figura 1).

paziente parete multisensoriale MSICLIMB
Figura 1. La parete di arrampicata multisensoriale MSICLIMB, tra gioco e terapia. Credits: About Pharma

“Sport Hospital”: l’inclusione nelle tecnologie riabilitative

L’idea nasce nel contesto del programma “Sport Hospital”, fondato dalla ricercatrice italiana Monica Gori, PhD in Humanoid Technologies presso l’IIT e oggi a capo del laboratorio U-VIP. Il lavoro di ricerca di Gori è fortemente improntato sulla multisensorialità, mettendola al centro del tradizionale percorso riabilitativo.

La scienziata è infatti specializzata nello studio multisensoriale del bambino: l’innovazione del suo lavoro è quella di favorire l’inclusione sociale e motoria dei bambini con disabilità, integrando quelle che lei definisce tecnologie responsabili, in quanto validate da un forte approccio scientifico. I suoi studi hanno infatti dimostrato che un approccio multisensoriale favorisce la riabilitazione, in quanto il cervello trae vantaggio dall’integrazione multisensoriale proveniente da diversi stimoli sensoriali.

Il focus della mia attività di ricerca è lo studio dello sviluppo dell’integrazione multisensoriale a partire dal primo mese di vita dei bambini con o senza disabilità.

Monica Gori, ricercatrice Senior presso l’Istituto Italiano di Tecnologia

Come una parete di arrampicata sportiva, ma multisensoriale

L’arrampicata sportiva è una disciplina che per sua natura è orientata al raggiungimento dell’obiettivo, influenzando lo sviluppo della motivazione e della fiducia nelle proprie abilità fisiche e psicologiche, ed è già praticata a supporto di condizioni che influenzano le abilità neuromotorie (Figura 2).

Il dispositivo di arrampicata multisensoriale MSICLIMB, presentato in uno studio dello scorso anno condotto dalla dottoressa Marta Bertamino – responsabile del Centro Stroke Unit del Gaslini – è fortemente ispirato alle tradizionali strutture di arrampicata sportiva. Al fine di renderla adatta allo scopo di riabilitazione, è stata integrata una tecnologia multisensoriale composta da:

  • luci led – per emettere i segnali luminosi;
  • speakers – per riprodurre i suoni;
  • sensori laser – per rilevare le attività.
parete multisensoriale riabilitazione bambini
Figura 2. Parete da arrampicata sportiva indoor, con prese artificiali. Credits: Broadmoor Outfitters

La parete è suddivisa in due porzioni:

  • una che presenta delle prese disposte in maniera simmetrica – per stimolare i movimenti più grossolani lavorare sulla simmetria;
  • l’altra con le prese disposte in modo casuale – per lavorare sulla componente di problem-solving e raggiungimento del target.

Per questo motivo, il dispositivo si presta all’applicazione nei casi di disabilità diverse, ma anche multiple e complesse (ndr, video al fondo dell’articolo).

Un percorso di riabilitazione innovativo e personalizzato

Come spiegato dalla dottoressa Gori, la parete è connessa a un software che può riprodurre un programma di allenamento personalizzato sul bambino che sta eseguendo la sessione. Questa sessione è supervisionata da un terapista, il quale può decidere quali e quanti stimoli applicare, nonché monitorare diversi parametri per valutare gli effettivi progressi, come il numero di prese raggiunte, la velocità della scalata, e la forza esercitata nei punti di contatto tra dispositivo e paziente. Le diverse abilità sensoriali vengono stimolate e valutate nel contesto di un’attività fisica che ben si presta ad un percorso di riabilitazione.

L’obiettivo è quello di stimolare il coinvolgimento del bambino, migliorandone l’esperienza nel suo percorso di terapia, che – se ridotto alle metodologie tradizionali – può essere frustrante e difficile da proseguire.

Conclusioni e sviluppi futuri

La concretizzazione di un progetto che ha alla base una componente di innovazione così forte è un ulteriore passo avanti per l’integrazione della tecnologia nei programmi di assistenza tradizionale, nonché un esempio virtuoso di utilizzo della stessa. Inoltre, portare l’attività fisica all’interno del percorso terapeutico favorisce l’inclusione sociale e sportiva dei bambini con disabilità, avvicinandoli alla disciplina. A dimostrare il valore della soluzione tecnologica targata IIT-Gaslini, al progetto ha collaborato anche Paolo Granone, responsabile di una società ligure di arrampicata sportiva che ha supportato il team del Gaslini nel tracciare i percorsi e posizionare le prese. Il dispositivo è stato già testato su diverse decine di giovani pazienti e bambini con diverse condizioni, ed è pronta per essere messa a servizio dei pazienti afferenti al Centro Stroke Unit.

Questa struttura rappresenta uno strumento importante di riabilitazione. Averla in un ospedale italiano, probabilmente l’unico al mondo, ci riempie di orgoglio e apre la strada anche a ulteriori sviluppi dell’arrampicata sportiva vista in ottica terapeutica

Davide Battistella, Presidente della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana

Fonti e approfondimenti
  • Fight The Stroke – Il primo Centro Stroke Neonatale e Pediatrico in Italia
  • ANSA – Gaslini-IIT, inaugurata la prima parete per climbing multisensoriale
  • IIT Open Talk – Gaslini – IIT: inaugurata oggi Multisensory Integration CLIMB
  • FASI – L’arrampicata sportiva al servizio della riabilitazione
  • IEEE Xplore [accesso istituzionale] – MSICLIMB: A New Multisensory Device for Climbing and Sports Activities in Children with Neurodevelopmental Disabilities

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Informazioni autore

Benedetta Giglio

Laureata in Ingegneria Biomedica al Politecnico di Torino, con particolare interesse verso il mondo dei dispositivi medici e delle tecnologie a supporto della riabilitazione. Appassionata di scrittura e comunicazione.

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