Da anni si parla anche in Italia sempre più spesso di teleassistenza. Oggi vogliamo capire meglio di che si tratta insieme a chi in questo settore ci ha creduto sin dall’inizio: ci siamo chiariti le idee con l’aiuto dell’Ing. Fabio Faltoni, direttore generale dei servizi di ingegneria clinica, telemedicina e ICT di TBS Group, società triestina leader nel campo della Ingegneria Clinica e che da anni investe nell’e-health, espandendosi in tutta Italia ma divenendo anche un punto di riferimento in ambito internazionale. Con le sue sedi è presente in 20 Paesi del mondo.
Cos’è la teleassistenza e come mai ne sentiamo parlare sempre più spesso?
Come ci ha spiegato l’Ing. Faltoni, si tratta di quell’assistenza medica che viene effettuata a distanza grazie ad apparecchiature che sono in grado di rilevare e trasmettere dati relativi ai parametri del paziente attraverso le linee telefoniche o altre tecnologie di comunicazione.
In sostanza la teleassistenza permette ai pazienti di essere seguiti direttamente a casa propria: i parametri clinici vengono monitorati costantemente tramite apparecchiature e vengono trasmessi alle strutture sanitarie. In caso di necessità vengono allertati i necessari sistemi di emergenza medica.
In molti casi grazie a soluzioni tecnologiche di questo tipo possono essere evitati i ricoveri in ospedale, con enormi benefici innanzitutto per il paziente ed in secondo luogo anche per le casse della nostra Sanità pubblica.
Questa evoluzione verso l’assistenza a domicilio è possibile solo grazie al supporto di una infrastruttura tecnologica capace di collegare il paziente e tutti gli interlocutori interessati, come i Contact Center che progettiamo in TBS. Si tratta di network telematici, che collegano il paziente con tutte le risorse disponibili per fronteggiare qualsiasi tipologia di esigenza socio-sanitaria – sottolinea l’Ing. Faltoni