MDPHARMA_banner
Notizie

Il master come opportunità di crescita professionale per gli ingegneri biomedici

Scritto da Aurora Maglione

Molteplici sono gli studenti che decidono di intraprendere un percorso formativo di master con l’obiettivo di incrementare il proprio know-how ingegneristico. IngegneriaBiomedica.org ha incontrato Aurora Rosa, ingegnere biomedico, la quale ha frequentato un percorso di master presso ISTUD Business School. Oggi è qui con noi per parlarci della sua esperienza in questa tipologia di percorso formativo di alta specializzazione, che unisce competenze di management e una conoscenza approfondita delle professioni del settore farmaceutico e biomedicale.

A tu per tu con una ex studentessa di master

Ciao Aurora, è un piacere averti qui con noi! Parlaci un po’ di te, raccontaci del tuo background ingegneristico e cosa ti ha appassionato dell’ingegneria biomedica!

Ciao, il piacere è tutto mio! Mi chiamo Aurora, ho 26 anni e ho conseguito i miei studi ingegneristici a Padova, la mia città natia. Il mio approccio con l’ingegneria biomedica nasce, quasi casualmente, dalla scelta della facoltà universitaria al termine dei miei studi linguistici. La vastità delle facoltà spesso non permette una scelta semplice e lineare; l’unica certezza era la volontà di approcciarmi al mondo scientifico applicato al benessere fisico della persona assistita. L’idea generale che mi ero fatta sul ruolo dell’ingegnere biomedico racchiudeva molto di quello che cercavo, ed è così che è iniziata la mia lunga e piacevole scoperta.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere il percorso di master?

Dopo aver conseguito la laurea triennale in ingegneria biomedica, ho partecipato al Master Scienziati in Azienda di ISTUD strettamente per due motivazioni. La prima è di natura pratica, legata all’inserimento lavorativo in azienda. La seconda è personale; motivo per cui ci tengo a rivolgermi soprattutto alle persone laureande o neolaureate che, come nel mio caso, potrebbero trovarsi di fronte a un momento di indecisione nata dalla scelta dell’indirizzo di studio, dalla necessità di volere – o dovere – lavorare o semplicemente dalla curiosità di frequentare percorsi meno standardizzati.

Le mie indecisioni, dopo il conseguimento della laurea, mi hanno permesso così di riflettere sulla possibilità di allargare i miei orizzonti. I racconti dei miei coetanei sulle esperienze lavorative in aziende del settore sia biomedico che farmaceutico mi hanno spinto a ricercare percorsi che abbracciassero entrambi i campi. La mia scelta del master, dunque, nasce anche da lì. Ecco come sono entrata a far parte della Business School di ISTUD.

Cos’è ISTUD

Credits: ISTUD

Avevi delle aspettative a riguardo? Rispetto a queste, l’esperienza ti ha poi formato da un punto di vista pratico oltre che teorico?

Certo, mi aspettavo di accrescere sia le mie conoscenze teoriche che scoprire quali ruoli si potessero rivestire all’interno di un’azienda. 

Il master diventa così anche un ambiente di confronto e crescita personale. Si crea infatti un networking lavorativo con persone provenienti da campi professionali e percorsi di studio differenti, da cui imparare e con cui collaborare, per crescere sia personalmente che professionalmente.

I programmi dei master prevedono lezioni teoriche in aula e un tirocinio extracurriculare nelle aziende. In quest’ultima fase, i tutor aiutano gli studenti nella scelta più affine mediando il contatto con le aziende per le posizioni lavorative aperte.

Come consiglieresti l’approccio a tale percorso? Sono richieste conoscenze e/o competenze specifiche?

Il master che ho frequentato io è accessibile a chiunque abbia una laurea scientifica (e.g., Biologia, Biotecnologie, Ingegneria Biomedica, Farmacia, Chimica e Tecnologia Farmaceutiche o percorsi affini), sia di primo che di secondo livello. Gli argomenti trattati sono inerenti a tali studi, ma tendenzialmente non servono conoscenze specifiche. Infatti le materie sono diversificate e c’è sempre la possibilità di acquisire in loco eventuali conoscenze nuove.

Master di I e di II livello

Generalmente, una volta terminato il proprio percorso di studi, è più facile scegliere di fiondarsi direttamente nel mondo lavorativo piuttosto che proseguire con altri corsi. Ti chiedo, dunque, quanto è difficile interfacciarsi con il mondo lavorativo per una persona laureata in ingegneria biomedica?

La risposta è “dipende”. Ad esempio, dipende dalla propensione personale, dal momento storico, dalla realtà lavorativa a cui si ambisce. Dal mio punto di vista, l’ingegneria biomedica è un percorso versatile che consente di acquisire conoscenze e competenze settoriali, ma anche una forma mentis ben definita. Infatti, può dar vita a figure professionali con competenze trasversali che ben rappresentano il giusto compromesso per un settore in costante sviluppo.

Rispetto a questo, reputi che la scelta di un master possa incrementare le prospettive lavorative e professionali?

Sicuramente la scelta di un master ben si presta a essere un ottimo trampolino di lancio per facilitare l’entrata nel mondo del lavoro. Nel mio caso, la suddivisione del percorso in parte teorica e pratica ha avuto un’efficacia ancora più accentuata perché affiancata da personale con esperienza, pronto a sostenere l’alunno dando supporto morale oltre che aiuto concreto.

master universitario ingegneria biomedica

In base alla tua esperienza, il master tende a soddisfare specifiche competenze o favorisce, piuttosto, la formazione di figure professionali con capacità trasversali maggiormente “spendibili”?

Proprio per la struttura organizzativa del percorso da me selezionato e la varietà delle materie che vengono affrontate, il master fornisce gli strumenti necessari di cui potersi servire per affrontare un più facile ingresso nel mondo lavorativo. Più in generale, un master potrebbe dunque affinare la formazione professionale e garantire una crescita personale.

Mi sento di consigliare il percorso di master per avvicinarsi alla realtà lavorativa con le idee più chiare e maggiormente “settorizzate”. Questo non toglie che si tratta di “qualcosa in più”: infatti, alcuni studenti con prospettive già ben chiare potrebbero pensare di approcciare un master in un eventuale secondo momento della propria vita. 

Quali sono le prospettive future per chi vi parteciperebbe?

Per quanto riguarda le prospettive future, sicuramente la scelta di intraprendere questa tipologia di percorso aiuta sia ad avvicinarsi a contesti lavorativi ben strutturati sia a comprendere come creare un saldo networking in cui lavorare e collaborare.

In conclusione

La scelta di intraprendere un master potrebbe discostarsi dal percorso di studi comunemente pensato. Dall’esperienza raccontataci da Aurora possiamo comprendere come tale scelta possa allargare i propri orizzonti e, in aggiunta, arricchirli. Il master offre l’opportunità di combinare conoscenze teoriche alle competenze pratiche, assicurando un know-how ingegneristico largamente spendibile nel mercato aziendale. Nondimeno, la possibilità di collaborare con colleghi, sia dello stesso campo che di un altro ramo, potrebbe garantire la formazione di figure “a tutto tondo”, potenziate da una crescita tanto personale quanto professionale.

Aurora, ti ringraziamo per averci raccontato la tua esperienza di master. Ti auguriamo traguardi altrettanto soddisfacenti, a presto!


Fonti e approfondimenti
  • ISTUD – Formazione Manageriale e Ricerca sul Management
  • ISTUD – I Master post laurea ISTUD e la ricerca sui Giovani
  • Indeed – Master universitari, Master Non Universitari, Corsi di Alta Gormazione
  • AlmaLaurea – Offerta Formativa Post-Laurea, master universitari
MDPHARMA_banner

Informazioni autore

Aurora Maglione

Laureata in Ingegneria Biomedica presso Università degli Studi di Napoli "Federico II". Mi appassiona tutto ciò che ha in sé innovazione e sviluppo tecnologico, mirato soprattutto alla cura della persona. Con una fortissima e aperta curiosità, faccio della divulgazione scientifica uno dei miei sproni più forti per accrescere le conoscenze nel mio ambito di formazione.

Registrati alla nostra newsletter