Di recente e per la prima volta in Europa è stata eseguita un’operazione chirurgica per l’asportazione di un tumore al rene in anestesia locale. I protagonisti di quest’operazione pionieristica sono stati i medici dell’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e il sistema robotico Da Vinci Single Port, senza il quale non sarebbe stato possibile portare a compimento l’impresa.
Cancro al rene
I reni, due organi simmetrici situati nella parte posteriore dell’addome a livello lombare, hanno una forma simile a un fagiolo e sono all’incirca della dimensione di un pugno. La loro funzione principale è quella di filtrare il sangue tramite strutture tubulari, trattenendo le sostanze di scarto che vengono successivamente eliminate con l’urina, che è il risultato del processo di filtrazione. Solitamente, la crescita incontrollata delle cellule avviene nel rivestimento dei tubuli, anche se può verificarsi in altri tessuti o nella capsula esterna che avvolge il rene.
Le diagnosi precoci sono poco frequenti, poiché la maggior parte dei tumori renali viene scoperta casualmente durante esami effettuati per altre motivazioni. Infatti, nelle prime fasi, la malattia non presenta sintomi evidenti. Le tecniche di imaging restano cruciali per la diagnosi, in quanto non sono ancora disponibili marcatori tumorali specifici per il carcinoma renale.
Di solito, questa malattia rimane priva di sintomi fino a stadi avanzati, quando possono emergere segni come dolore nella regione lombare, sangue nelle urine e una massa percepibile nell’addome. Inoltre il paziente può presentare sintomi paraneoplastici, ossia manifestazioni sistemiche dovute alle sostanze rilasciate dal tumore – come perdita di peso, stanchezza, febbre lieve, anemia, ipertensione e un aumento dei livelli di calcio nel sangue (ipercalcemia).
Nefrectomia
A seconda dello stadio del tumore (Figura 1), si procede con terapie diverse in base a linee guida specifiche. La nefrectomia è l’operazione chirurgica che prevede la rimozione del tumore nel caso standard, detto anche “conservativo”, o la rimozione dell’intero rene nel caso radicale. Nei primi due stadi di evoluzione del tumore si usano rispettivamente queste due terapie chirurgiche, accompagnate eventualmente da radioterapia. Così come al terzo stadio, essendo la procedura standard. Al quarto stadio, cioè il caso metastatico, si passa all’immunoterapia. La nefrectomia è un intervento eseguibile in anestesia generale. L’anestesia viene somministrata all’inizio dell’operazione per addormentare il paziente e renderlo insensibile al dolore. Le tre modalità con cui è possibile eseguire una nefrectomia sono: la chirurgia “a cielo aperto”, la laparoscopia e la laparoscopia robot-assistita.
Il ruolo della chirurgia robotica
L’uso di sistemi robotici in sala operatoria ha lo scopo di aumentare l’efficacia dei trattamenti, accelerare i tempi di recupero e, di conseguenza, migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Dal 1985, l’introduzione della chirurgia mini-invasiva (MIS) ha trasformato profondamente la pratica chirurgica. Oggi la MIS è considerata un’opzione sicura ed efficace per il trattamento di molte patologie, sia benigne che maligne, e in numerosi casi rappresenta lo standard di cura.
La leadership sul mercato la detiene Intuitive Surgical. Da Vinci è la piattaforma di chirurgia robotica mininvasiva più diffusa al mondo. Attualmente, in Italia, i robot Da Vinci eseguono più di 20mila interventi l’anno.
Da Vinci Single Port (DVSP)
Nel mese di Gennaio 2024, DVSP, prodotto da Intuitive Surgical, ha ricevuto il marchio CE per l’impiego in Europa per procedure endoscopiche addominopelviche, toracoscopie, chirurgia transorale, del colon-retto e della mammella.
La console gestita dal medico è simile a quella del Da Vinci Multiport Xi, tranne per la presenza di un navigatore virtuale che mostra in tempo reale la posizione degli strumenti robotici e della telecamera.
Con la sua architettura a porta singola e il design avanzato degli strumenti, DVSP consente una maggiore manovrabilità (Figura 2). L’ottima visuale nel campo chirurgico supera il problema di lavorare in spazi ristretti, con una singola incisione di circa 25 mm. L’aggancio in DVSP è significativamente più veloce rispetto al da Vinci Xi e la curva di apprendimento per padroneggiarlo è più breve del sistema Si/Xi, probabilmente a causa della presenza di un solo braccio rispetto ai sistemi robotici multi porta.
Un recente studio ha raccolto le applicazioni del sistema robotico DVSP nella chirurgia generale in USA e ha dimostrato che, negli ultimi 5 anni, l’utilizzo del DVSP nelle procedure chirurgiche generali è fattibile e sicuro. La riparazione dell’ernia, la colecistectomia e la chirurgia colorettale sono le applicazioni più frequentemente eseguite. Tra gli altri, alcune equipe chirurgiche hanno riportato vantaggi come la dimissione anticipata, tempi minori di intervento e riduzione del dolore postoperatorio.
Un caso complesso: una paziente è stata operata da sveglia
È molto recente il primato europeo presso l’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino per l’asportazione di un tumore su una paziente “sveglia”, o meglio, in anestesia locale.
La donna protagonista dell’intervento innovativo presentava una diagnosi di tumore di 8 centimetri al rene destro. L’unica opzione terapeutica disponibile era la rimozione completa del rene. Tuttavia, la paziente soffriva di una grave insufficienza respiratoria che la obbligava a dipendere da una bombola di ossigeno, oltre ad avere una severa obesità. Per questi motivi, gli anestesisti l’avevano giudicata non idonea all’intervento chirurgico, poiché l’anestesia generale comportava un rischio troppo elevato per la sua salute.
Tramite un singolo accesso di 2.5 centimetri, sono stati inseriti gli strumenti chirurgici necessari a completare la procedura. La rimozione del tumore ha avuto esito positivo e la paziente è potuta tornare a casa dopo 3 giorni di ricovero.
Questo intervento pionieristico è stato portato per la prima volta in Europa, con un risultato positivo assolutamente inatteso.
Conclusioni
Il “Dottor Da Vinci”, robot che sempre più spesso diventa protagonista di operazioni chirurgiche avanguardistiche, è ancora una volta protagonista. La sinergia tra un’equipe di medici eccellenti e l’innovazione bio-tecnologica ha permesso di raggiungere l’ennesimo traguardo della medicina e della chirurgia oncologica in Europa, proprio in Italia.
La vasta gamma di robot chirurgici oggi già in uso non vuole sostituire le abilità umane, ma arricchirle, fornendo strumenti all’avanguardia per ottimizzare le cure mediche, ottenere risultati clinici superiori con meno rischi e disagi per i pazienti.
Fonti ed approfondimenti
- Ansa.it – A Torino asportato un rene a una paziente operata da sveglia
- airc.it – Tumore del rene
- PMC (nih.gov) Da Vinci single‑port robotic system current application and future perspective in general surgery: A scoping review
- Healthtech360 Chirurgia robotica: robot, piattaforme, soluzioni e protagonisti del mercato
- Immagine di copertina. Credits: Medical Departments.